Teatro

Anteprima di "Pitiè" di Alain Platel al Pavarotti di Modena (10-11 ottobre)

Anteprima di "Pitiè" di Alain Platel al Pavarotti di Modena (10-11 ottobre)

Nell´ambito del Festival "VIE" viene presentato al Teatro Comunale "Pavarotti" di Modena, il 10 e l´11 ottobre, il nuovo spettacolo del regista Alain Platel e del compositore Fabrizio Cassol, già co-autori di "vsprs", presentato a VIE nel 2006. La produzione è della Compagnia di danza belga Les Ballets C. de la B. La drammaturgia è di Hildegard De Vuyst, che ne ha tracciato il seguente breve quadro. L´opera ha come punto di partenza La Passione Secondo Matteo. Questo capolavoro di Bach, sublime trasposizione musicale della Passione di Cristo, fa parte delle composizioni che non si possono né si devono manipolare. Fabrizio Cassol non si limita ad “adattare” l’opera di Bach, ne scrive un nuovo racconto. "pitié!" non ricalca né la cronaca evangelica né la sua versione poetica creata dal librettista di Bach. Cassol indaga prima di tutto il dolore di una madre (questione inesistente nella Passione originale) messa di fronte al sacrificio inevitabile della sua discendenza. Riletta in quest’ottica, la vicenda di Cristo viene, infatti, trasposta in quella di due anime gemelle con un destino comune. Questo è, dunque, lo sguardo nuovo che dà il senso e l’orientamento alla composizione. A partire da questa scelta Cassol ha optato per una ripartizione dei ruoli che prevede tre cantanti: un soprano per la madre e due voci molto vicine tra loro (una alto/mezzo e una alto/contro) per i bambini. Il trio Aka Moon, che costituisce la base dell’orchestra, è completato da personalità diverse, nomadi e dai timbri forti come Magic Malik (flauto traverso e canto), Tcha Limberger (violino), Philippe Thuriot o Krassimir Sterev (fisarmonica), e altri ancora. Erbarme Dich, una delle arie più celebri della Passione, tanto dal punto di vista musicale che del contenuto, costituisce uno dei punti di partenza di pitié!. Ci pone, infatti, una domanda basilare: la nostra attitudine a condividere esperienze e sentimenti altrui può superare lo stadio della pietà? “Compassione” è, infatti, una parola talmente carica di significati da venire spesso assimilata alla condiscendenza. D’altronde, non è forse proprio la compassione ciò che talvolta noi desideriamo con tutto il cuore, quando la vita e la morte ci sembrano troppo pesanti da sopportare? Il tema principale de La Passione Secondo Matteo è l’estremo sacrificio cui possiamo giungere: il sacrificio di sé. Potrà sembrare ridicolo il domandarsi qui e ora per cosa o per chi saremmo pronti a sacrificare la nostra vita. E’ però questa una domanda che Platel pone ai danzatori con i quali intende continuare a sviluppare la “danza bastarda” di cui ha fatto il suo marchio di fabbrica. Nel prolungamento dell’esperienza di vspr questa gestualità tenta di offrire una trasposizione fisica dei sentimenti impossibili da contenere, cercando così di trascendere la dimensione individuale.